#Resilienza: una parola, lo so, ormai abusata.
Di questi tempi è come il prezzemolo: ce la mettono un po’ dappertutto.
Ma serve averla, eccome: è la dote più utile per la nostra esistenza. E per svilupparla efficacemente la miglior cosa è attingere agli strumenti che altre persone, quelle “altamente resilienti”, hanno già utilizzato al meglio, adattandoli alle nostre specifiche circostanze.
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Ma vediamo, prima di tutto, cos’è veramente questa resilienza. ”Riprendersi" dalle difficoltà della vita, da traumi, tragedie e fallimenti? Sì, in un certo modo, ma senza che ci sia richiesto un risultato ottimale. Non dobbiamo essere super eroi.
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Si tratta piuttosto della capacità, latente o potenziale in ciascuno di noi, di riconoscere ed accettare, come normali esseri umani, il nostro dolore, le sofferenze che proviamo, di riuscire ad affrontare le difficoltà della vita con coraggio, si riesca a trovarvi un senso o meno. E perciò, la resilienza, la si testa alla prova: se la tua vita scorre liscia, non avrai mai la necessità di fare la sua conoscenza…Davvero raro, però, di questi tempi!
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Ecco perciò le 5 cose principali che, come gli "highly resilient", dovremmo fare costantemente per riuscire a superare, col minor disagio possibile, le burrasche esistenziali:
1.- nei momenti di forte stress, calarci in una sorta di “autoanalisi”, riuscendo a fare un passo indietro ad osservare, senza fretta, la situazione che ci preoccupa, ed analizzare mente e cuore con calma, prendendo decisioni ed agendo solo dopo questa riflessione distaccata.
3.- Lasciare andare tutto ciò su cui non possiamo avere controllo, si tratti di persone o situazioni. Non intestardiamoci ad avere ragione, a trovare risposte, ma lasciamo perdere, mettendo la nostra energia solo dove è davvero importante farlo.
4.- Seguire il “ritmo” di ciò che sta accadendo, come in una danza, positivo o negativo che sia emotivamente parlando; cercare cioè di bilanciare i sentimenti contrastanti, nella consapevolezza che possano coesistere uno accanto all’altro.
5.- Mantenere la fiducia nel domani. Se non si indugia negli scenari futuri più cupi e si vive il presente nel miglior modo possibile, ci si ben predispone ad accogliere ciò che verrà, contribuendo così, al tempo stesso, ad influenzarlo positivamente.
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