sabato 4 dicembre 2021

"Deep dive" coaching

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 Si dice che il #coaching  faccia bene un po' a tutti ed è piuttosto evidente: chi infatti non vorrebbe avere un supporter, il coach, sempre pronto a sostenerti? 

Ottenere maggiore chiarezza sui propri obiettivi? Accrescere la fiducia in se stessi e nelle proprie azioni e vedere la propria vita da una prospettiva diversa, così da ottenere folgoranti intuizioni ed una rinnovata motivazione? 


Diverso può essere però l'approccio nel prestare questo servizio. A seconda, infatti, delle esigenze del cliente, della sua personalità o dei suoi obiettivi, il coach può scegliere di condurre le sessioni pacatamente o in un modo più stimolante, sfidante. Quest'ultima modalità non è però per tutti: a volte lo si chiama "deep dive coaching", ovvero coaching "in profondità", alludendo alle immersioni subacquee...Eh sì, ci vuole un po' di coraggio ad immergersi così in fondo, dentro se stessi!


È adatto a quelle persone che, seppur eccellendo nella propria vita professionale o personale, si trovino ad un certo punto "ingranate" o spaesate: di fronte a nuovi obiettivi o ad alcuni imprevisti, non riescono a fare quel passo ulteriore, mantenere lo stesso livello elevato di prestazione. 

Come qualsiasi altra persona, a causa di circostanze esterne o interne, possono infatti perdere il focus e non riuscire più a mantenere il passo rispetto al loro standard. 

Spesso poi,  per il ruolo che ricoprono, la posizione o esposizione sociale che hanno o per il loro temperamento, non riescono ad ottenere, da chi li circonda, un feedback sincero o semplicemente efficace sulla loro azione. Sarà forse per timore reverenziale o semplice piaggeria, per normale timidezza o perché, obiettivamente, è difficile dare un riscontro agli altri senza apparire critici. E a nessuno, si sa, piace ricevere critiche...


Ecco invece che, quando il #feedback sgorga da loro stessi, dal loro io più profondo, in risposta alle loro domande riflesse dal coach, e sono in grado di tradurlo in azioni efficaci, questi #highperformer sono più disponibili ad accettare quegli insight e ad incamminarsi fiduciosi sulla strada del cambiamento.


E' questo il coaching che preferisco: un processo creativo che stimola nella persona la riflessione, l'autovalutazione, la scoperta del sé più intimo; che instaura necessariamente un rapporto di fiducia ancor più solido tra le parti e che, svoltosi con successo, reca con sé sempre una relazione umana di indubbio valore e reciproco potenziamento.

Un processo che innesca una crescita personale esponenziale: perché chi è già abituato a ottimi risultati è poi capace di trasformare anche un piccolo cambiamento positivo in una cascata di conseguenze favorevoli impattante su ogni ambito della propria vita.

Pertanto pacato o sfidante che sia, il coaching si dimostra sempre uno strumento di sviluppo atto a coinvolgere ed arricchire profondamente le persone che ne beneficiano e oltre a queste ultime, in definitiva, finanche l'ambiente in cui esse realizzano il loro cambiamento.


Se volete ricevere maggiori informazioni sul "deep dive coaching", scrivete a: 
segreteria@colombinicoaching.it 


domenica 19 settembre 2021

Metodologia del Coaching: perché introdurla in azienda? 

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Un numero via via crescente di aziende sta introducendo, all’interno della propria organizzazione, la metodologia del Coaching al fine di rispondere alla richiesta di nuove ed efficaci competenze in materia di gestione. Ecco i plus che tale metodologia può offrire:

 📍stimolare il potenziale creativo del personale, consentendo a ciascuna risorsa di trovare le proprie modalità per raggiungere i risultati e di sviluppare, in tal modo, le capacità di problem solving e di sapersi organizzare e valutare autonomamente.

 
📍Dar impulso alla motivazione individuale, nonché alla collaborazione, ottenendo di riflesso anche benefici effetti sul clima aziendale. Infatti, Il processo indotto dal predetto meccanismo - “espressione potenziale => sviluppo problem solving ed auto-consapevolezza /valutazione/organizzazione” - rappresenta un vero salto culturale: la fiducia s’incentra sulla Persona, le sue capacità individuali, sul suo essere fonte di risorse e competenze che vanno ben oltre la mera esecuzione di un compito.

 
📍Consentire contestualmente ai manager e agli executive di dedicarsi, nella gestione del personale, allo sviluppo di competenze durevoli e all’apprendimento continuo. Il tempo infatti riservato alle attività quotidiane è drasticamente ridotto, potendo ciascun collaboratore individuare le problematiche connesse alla propria attività, definire le azioni risolutive, monitorarle ed, in definitiva, acquisire nuove competenze ed esperienze.

👉 In concreto: gestire le Persone in termini di coaching significa far acquisire ai gestori la consapevolezza che un’organizzazione efficace è quella che sviluppa i talenti di tutti i collaboratori così da renderli motivati, fiduciosi nei confronti dell’azienda, curiosi di apprendere, per incrementare le proprie competenze, e perciò disponibili e capaci di mettere poi tali risorse a servizio dell’azienda, affinché si raggiungano i risultati di business desiderati.



#metodologiadelcoaching #managerasacoach #motivazione #coaching #climaaziendale #leadership

martedì 14 settembre 2021

Coaching e high performers (HP)

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Innanzi tutto: chi è un High Perfomer


Semplice: una persona che raggiunge il successo in quanto molto produttiva, focalizzata sul risultato e, soprattutto, amante delle sfide ed appassionata di ciò che fa


Ma come si motiva un HP all’interno di un’organizzazione?  


Non certamente col solo vile denaro. Ciò cui egli aspira, maggiormente, è mettere tutto se stesso in un progetto che sia consegnato in tempo, in budget, superando le aspettative: è tutto quello che desidera!

Sebbene gli HP possano schermirsi di fronte alle lodi, in segreto amano essere riconosciuti per il loro duro lavoro, la dedizione e il sacrificio. Ne hanno immenso bisogno perché ciò li rienergizza e li motiva per il prossimo progetto. Gli HP sono il sogno che diventa realtà per un’azienda la quale però rischia di vederli andar via se incapace di soddisfare le loro esigenze e di guidarli attraverso le loro specifiche fasi di sviluppo.


Gli HP possono salire rapidamente di livello, ma raggiungono un plateau quando si manifestano alcune tendenze di stress:


📍Perfezionismo


📍Bisogno di avere il controllo


📍 Diffidenza


📍 Microgestione


📍 Difficoltà a dire "no" o a stabilire dei limiti


📍 Lavorare per lunghe ore senza pause


📍 Familiarizzare troppo con gli altri membri del team


Queste tendenze possono indurre gli altri ad interpretare erroneamente le intenzioni, la personalità, i pensieri e i sentimenti di questi lavoratori. Nello specifico:  


👉 i membri del team possono percepirli come troppo ambiziosi, opportunisti o manipolatori.

👉 i loro leader, considerandoli persone di talento e duri lavoratori, possono non comprendere come le predette tendenze possano renderli infelici, scontenti del proprio lavoro, conflittuali nelle relazioni.


Un high performer che non ha consapevolezza di aver raggiunto uno stallo nell’esprimere il proprio potenziale, continua a spingere verso maggiori responsabilità a scapito suo e, di conseguenza, dell’organizzazione. L’HP che invece ha tale consapevolezza, si ritrae al pensiero di avanzare ed assumersi maggiori responsabilità, nel timore di provare ulteriore stress.


In entrambe i casi, per l’azienda ciò rappresenta un problema da risolvere.


Una soluzione efficace può venire proprio dal #coaching. L’azienda o direttamente l’HP può rivolgersi ad un coach affinché aiuti a:


incrementare la chiarezza su azioni da compiere, obiettivi da raggiungere e direzione da prendere nell’attività e nel proprio percorso di crescita professionale;

migliorare l’equilibrio emotivo e quello fra vita e lavoro

gestire alcuni conflitti lavorativi più fluidamente; 

sviluppare maggiormente lo spirito collaborativo e la comunicazione con gli altri dipendenti

acquisire, soprattutto, una maggior consapevolezza su se stessi.


Ritrovando focus e calma, specie di questi tempi, i professionisti di successo riscontrano nel coaching uno strumento di valore: per far ripartire l'entusiasmo e lo sviluppo delle potenzialità

 
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