Innanzi tutto: chi è un High Perfomer?
Semplice: una persona che raggiunge il successo in quanto molto produttiva, focalizzata sul risultato e, soprattutto, amante delle sfide ed appassionata di ciò che fa
Ma come si motiva un HP all’interno di un’organizzazione?
Non certamente col solo vile denaro. Ciò cui egli aspira, maggiormente, è mettere tutto se stesso in un progetto che sia consegnato in tempo, in budget, superando le aspettative: è tutto quello che desidera!
Sebbene gli HP possano schermirsi di fronte alle lodi, in segreto amano essere riconosciuti per il loro duro lavoro, la dedizione e il sacrificio. Ne hanno immenso bisogno perché ciò li rienergizza e li motiva per il prossimo progetto. Gli HP sono il sogno che diventa realtà per un’azienda la quale però rischia di vederli andar via se incapace di soddisfare le loro esigenze e di guidarli attraverso le loro specifiche fasi di sviluppo.
Gli HP possono salire rapidamente di livello, ma raggiungono un plateau quando si manifestano alcune tendenze di stress:
📍Perfezionismo
📍Bisogno di avere il controllo
📍 Diffidenza
📍 Microgestione
📍 Difficoltà a dire "no" o a stabilire dei limiti
📍 Lavorare per lunghe ore senza pause
📍 Familiarizzare troppo con gli altri membri del team
Queste tendenze possono indurre gli altri ad interpretare erroneamente le intenzioni, la personalità, i pensieri e i sentimenti di questi lavoratori. Nello specifico:
👉 i membri del team possono percepirli come troppo ambiziosi, opportunisti o manipolatori.
👉 i loro leader, considerandoli persone di talento e duri lavoratori, possono non comprendere come le predette tendenze possano renderli infelici, scontenti del proprio lavoro, conflittuali nelle relazioni.
Un high performer che non ha consapevolezza di aver raggiunto uno stallo nell’esprimere il proprio potenziale, continua a spingere verso maggiori responsabilità a scapito suo e, di conseguenza, dell’organizzazione. L’HP che invece ha tale consapevolezza, si ritrae al pensiero di avanzare ed assumersi maggiori responsabilità, nel timore di provare ulteriore stress.
In entrambe i casi, per l’azienda ciò rappresenta un problema da risolvere.
Una soluzione efficace può venire proprio dal #coaching. L’azienda o direttamente l’HP può rivolgersi ad un coach affinché aiuti a:
✔ incrementare la chiarezza su azioni da compiere, obiettivi da raggiungere e direzione da prendere nell’attività e nel proprio percorso di crescita professionale;
✔ migliorare l’equilibrio emotivo e quello fra vita e lavoro;
✔ gestire alcuni conflitti lavorativi più fluidamente;
✔sviluppare maggiormente lo spirito collaborativo e la comunicazione con gli altri dipendenti
✔ acquisire, soprattutto, una maggior consapevolezza su se stessi.
Ritrovando focus e calma, specie di questi tempi, i professionisti di successo riscontrano nel coaching uno strumento di valore: per far ripartire l'entusiasmo e lo sviluppo delle potenzialità
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