Ogni decisione presa genera delle conseguenze, anche indesiderate: si chiamano effetti di 2° e 3° ordine. Spesso li ignoriamo, perché il pensiero di 2°ordine, nel processo di decision making, è molto difficile da gestire. Esso svela una semplice realtà: la decisione migliore in un dato momento può costituire il seme di un problema futuro. Perciò, di fronte ad un cliente che deve prendere una decisione, va sottolineata sì l'importanza di ponderarla bene, ma anche la necessità di prenderla: no risk, no gain!
Ecco 5 utili metodi per arginare il pensiero di 2°ordine.
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1.- Quando un cliente deve decidere tra due o più opzioni, consigliagli la regola del 10:10:10 di S. Welch.
Fagli valutare una scelta alla volta e scrivere cosa pensa succederà, come conseguenza di ciascuna di esse, a distanza di 10 giorni, 10 mesi ed infine di 10 anni. Alla fine chiedigli che intuizioni ha ricevuto, dove abbia posto il focus. Di certo, terminato l'esercizio, avrà le idee più chiare sull'opzione da scegliere.
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2.- Se invece il cliente ti parla di un progetto fantastico che ha in mente, chiedigli di immaginare di averlo già realizzato e che sia stato un enorme successo. Poi invitalo a condividere ciò che ne è conseguito: risultati, atmosfera, ecc.. E domandagli: "Realizzare la tua idea cosa ti porta che non hai già?" Continua così finché, nel rispondere, non esprime un sentimento. Poi incalzalo: "Procedi pure, ma c'è un altro modo per sentire la stessa cosa?".
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3.- A volte si può seguire un primo ordine di pensiero negativo ed un secondo ordine di pensiero positivo. Ad esempio "Se alzo i prezzi del 30% per acquisire clienti più alto paganti potrei subire all'inizio un calo di entrate ma, in seguito, riuscire ad avere i clienti dei miei sogni". Quindi vale la pena sempre chiedere: "Quale prezzo in definitiva sei disposto a pagare nel breve, per ottenere poi un successo nel lungo termine?"
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4.- Comprendere le cause di un fallimento di un'impresa/idea a cose avvenute è per lo più inutile. Utilissimo, invece, far anticipare al cliente le possibili cause dello stesso. Chiedigli di immaginare di aver già implementato la sua idea e di aver assistito all'irreparabile: la distruzione completa della sua attività. I clienti spariti, gli impiegati licenziati, la reputazione totalmente distrutta.
Poi fatti raccontare com'è andata...
Quali errori ha commesso?
Se è in grado di dirti quali errori potrebbe commettere prima di compierli realmente, allora è davvero in grado di realizzare i suoi sogni! .
5.- E se invece andasse tutto bene, oltre ogni immaginazione? Beh, si sa: il successo a volte può causare problemi. La crescita repentina comporta maggiori sfide e complessità. Domandagli quindi di immaginare le possibili sfide che dovrà affrontare quando avrà ancora più successo di quanto abbia mai sperato!
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